Babygirl: la spiegazione del final del film
- Marcello
- 30 gen
- Tempo di lettura: 2 min
Il film Babygirl ha catturato l’attenzione del pubblico grazie alla sua trama avvincente e ai temi complessi che affronta, tra cui il desiderio, il potere e l’equilibrio tra vita privata e carriera. Diretto da Halina Reijn, il film segue la storia di Romy, una donna in carriera interpretata da Nicole Kidman, che sembra avere tutto: un lavoro di successo, un matrimonio stabile con Jacob (Antonio Banderas) e una vita apparentemente perfetta. Tuttavia, sotto la superficie si nasconde un’insoddisfazione profonda, che la porterà a intraprendere un viaggio emotivo pericoloso e rivelatore.
L'incontro con Samuel, un giovane stagista interpretato da Harris Dickinson, accende in Romy una scintilla che non può più ignorare. Quella che inizia come un’attrazione superficiale si trasforma in un rapporto carico di tensione e passione, dove i ruoli di potere si ribaltano e le certezze di Romy vacillano. Il film costruisce con maestria il crescendo emotivo della protagonista fino a un finale che lascia spazio a interpretazioni profonde e simboliche. La critica si è naturalmente divisa in due tra chi lo esalta come film dell'anno e chi invece lo inserirebbe nei film più trash di sempre. Eppure, difficile rimanere neutrali considerando il finale aperto del film.
La spiegazione del finale di Babygirl

Nel finale del film, Romy si trova a un bivio esistenziale: da un lato l’ebbrezza della trasgressione, dall’altro la necessità di affrontare la realtà della sua vita matrimoniale. Dopo un confronto drammatico con Jacob, Romy sceglie di chiudere la relazione con Samuel e di tentare di ricostruire il rapporto con il marito. Il finale non è una semplice chiusura della storia d’amore clandestina, ma rappresenta una presa di coscienza da parte della protagonista sulla sua identità e sui suoi veri desideri.
Uno degli elementi più simbolici della scena finale è la visione di Samuel in una stanza d’albergo mentre gioca con un cane. Questo dettaglio, apparentemente marginale, ha un significato profondo: il cane, già apparso in precedenza nel film, funge da metafora del desiderio irrisolto e della libertà che Romy ha sfiorato ma che, alla fine, ha scelto di non inseguire. Il momento riflette il modo in cui l’esperienza con Samuel ha lasciato un segno indelebile in lei, pur non essendo la strada che decide di percorrere.
Un altro elemento chiave del finale è la sua struttura circolare: il film si apre con Romy che finge un orgasmo con Jacob e si chiude con una scena speculare, ma questa volta autentica. Questo dettaglio suggerisce che, nonostante tutto, la protagonista ha trovato una nuova consapevolezza su sé stessa e sul suo matrimonio. Il percorso emotivo di Romy non è stato vano: ha attraversato il caos, ha esplorato i suoi desideri più nascosti e, alla fine, ha fatto una scelta che riflette una versione più consapevole di sé stessa.
Babygirl non offre un finale netto o moralista, ma piuttosto un’analisi complessa delle relazioni umane, del potere e della vulnerabilità, che ricorda il finale di The Substance. La storia di Romy non è solo quella di una donna che tradisce, ma quella di una persona che cerca disperatamente di capire chi è davvero. Il messaggio del film è chiaro: la vera libertà non si trova nella fuga, ma nella capacità di guardarsi dentro con onestà.
Comments