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Sex Education 4: un ultimo orgasmo prima della chiusura finale

Così, dopo quattro anni di fuoco, Sex Education, una delle serie Netflix più amate negli ultimi anni dal pubblico adolescenziale e incominciata nel 2019, volge al termine, portando a compimento il percorso di numerosi personaggi, concludendo trame e sottotrame e spalancando il futuro per altri eventi a venire, questo perché negli Slice of life alcune porte si chiudono per sempre e altre sono pronte ad aprirsi, ma non per noi spettatori, visitatori temporanei di un mondo seriale che non fa sconti e lascia un sapore agrodolce in bocca.


Sex Education 4: dove eravamo rimasti e dove siamo ora

Otis e Maeve
Otis e Maeve

A Moordale, dopo la chiusura della "scuola del sesso", avvenuta alla fine della 3° stagione, la vita è cambiata per molti studenti. Costretti a trasferirsi al liceo Cavendish, una scuola super esclusiva e inclusiva, al passato coi tempi e il dedita alle attenzioni di tutti, Otis e il suo gruppo di amici e compagni di scuola, dovranno fare i conti con tutti i loro traumi irrisolti. Nuovi problemi sessuali e nuove sfide emotive da affrontare segneranno il destino di ogni personaggio, che dovrà finalmente trovare la propria strada. Otis e Maeve, partita per l'America alla fine della 3° stagione, riusciranno a mantenere la loro storia d'amore a distanza ( e a fare finalmente sesso)? Eric capirà chi vuole essere veramente all'interno della sua comunità? Michael riuscirà a riappacificarsi con Adam, e lui riuscirà a dare un senso alla sua vita? Jean, dopo essersi lasciata con Jakob, riuscirà nuovamente a compiere la sua missione di terapista sessuale e, contemporaneamente, di madre single?

E... chi è "O"?


Un bel finale?

Otis ed Eric
Otis ed Eric

Questa quarta, e ultima stagione di Sex Education, non partiva sotto i migliori auspici. Dopo una 3° stagione a tratti irrealistica e l'abbandono di numerosi membri del cast al termine della stessa, (Chaneil Kular, Simone Ashley, Tanya Reynolds, Patricia Allison e Mikael Persbrandt), c'era grande timore per una serie partita benissimo nelle sue prime stagioni, ma che rischiava di incrinarsi proprio verso il finale. Ma, con tutti i problemi in corso di produzione - inclusa anche una pandemia globale - la serie creata da Laurie Nunn si conclude in maniera degna e soddisfacente, concludendo in maniera adeguata e coerente le storie di quasi tutti i personaggi, chiudendone il cerchio e indirizzandoli verso un futuro tutto da costruire.

ALLERTA SPOILER.

La storia d'amore tra Otis e Maeve, per quanto avesse bisogno di maggior minuziosità, ha avuto il finale realistico che si meritava e che tutti ci saremmo aspettati. Eric ha accettato chi è davanti a sè stesso e alla sua comunità religiosa, confidando che un giorno diverrà quel pastore di anime che, da sempre, vengono bistrattate per il loro orientamento sessuale. Aimee ha trovato fiducia in sé stessa e nelle sue capacità, superando il suo trauma da vittima di molestie, esorcizzandolo e incoraggiando se stessa verso nuovi orizzonti professionali e affettivi, iniziando una love story con Isaac.

Adam ha trovato il lavoro dei suo sogni, e, cosa più importante, ha dimostrato al padre quanto vale e quest'ultimo ha potuto finalmente risanare il rapporto con lui, in un percorso di "redenzione" dolce e intimistico.

Certo, una stagione in più sarebbe servita per rimpolpare e approfondire le storie di certi personaggi, come Jackson e Viv, ma la serie dimostra tutta la sua competenza a livello di sceneggiatura con l'introduzione di nuovi personaggi, e con essi nuove importanti tematiche a livello LGBTQIA +, dotati di archi narrativi interessanti che si chiudono in maniera egregia, come quello di O, terapista sessuale e rivale di Otis, e di Roman e Abby.

In definitiva, Sex Education si è dimostrata, nel corso del suo rilascio, una serie vivace, divertente, a tratti malinconia, come la vita stessa, e che ha saputo indagato il mondo contemporaneo e i suoi cambiamenti con grande empatia ed emotività. Sex Education parla agli adolescenti di tutto il mondo invitandoli a compiere la propria personale rivoluzione sessuale ed identitaria, con tutte le difficoltà e le sfide che questo comporta, insegnando a guardarsi intorno e a esplorare il proprio corpo, scoprendo nella diversità l'incanto.

Non una serie perfetta, ma una serie di cui il mondo di oggi ha avuto, e ha ancora, bisogno, per non restare fossilizzato negli stessi schemi mentali e aprirsi così alla rivoluzione che c'è là fuori.



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