Zootropolis 2, recensione del film: un sequel disneyano degno di questo nome
- Tommaso Di Pierro
- 25 nov
- Tempo di lettura: 3 min
A quasi dieci anni di distanza dall'uscita di Zootropolis (2016), è in arrivo nelle sale il suo sequel: Zootropolis 2, che porta a quota 64º il numero dei Classici Disney. Che cosa dobbiamo aspettarci da questo sequel?
Zootropolis 2: di cosa parla?

Il dream team composto dall'agente coniglio Judy Hopps e dalla volpe canaglia Nick Wilde, ora diventato anch'esso un agente di polizia, torna in pista per risolvere un nuovo enigmatico caso che ha a che fare con un misterioso serpente e un segreto occultato da un secolo riguardante l'intera Zootropolis. Tra fughe mirabolanti, alleanze stravaganti e tanta azione, la coppia più improbabile di poliziotti dovrà ancora una volta salvare la città e imparare qualcosa di più su loro stessi e sull'essere colleghi.
Un Cop movie stratificato tra topoi e tematiche vecchie e nuove

Fin dalla sua uscita Zootropolis (2016) si è imposto come uno dei Classici Disney più amati dell'era moderna, battendo record di incassi ed entrando nei cuori di tutti. Zootropolis 2 ripresenta i nostri amati protagonisti esattamente dove li avevamo lasciati, ma impegnati a risolvere ben più di un problema tra dinamiche vecchie e nuove. Perché se nel primo film la volpe e la coniglietta dovevano imparare a fidarsi l'uno dell'altro, ora che tale fiducia è stata raggiunta, il nostro dinamico duo dovrà imparare a coesistere come dream team, accettando le proprie relative differenze.
Zootropolis 2 è infatti un film che dietro i generi di Cop e buddy movie, mette in scena un' opera stratificata che parla in primis di differenze, le quali non sono solo tra specie diverse, ma anche tra animi diversi, come quelli di Nick e Judy, differenti non solo in quanto rispettivamente una volpe e un coniglio, ma in quanto esseri viventi, ognuno con le proprie paure, le proprie fragilità, i propri traumi e le proprie aspettative sulla vita. Questa differenza di animi va accetta per essere capita, come passaggio necessario per portare successivamente all'accettazione e all'integrazione di tutti gli esseri che popolano Zootropolis e costruire così un'unica grande famiglia.
La famiglia, infatti, è un altro tema importantissimo di questo film, rappresentata sia da quella che c'è stata imposta sia da quella che ci siamo scelti. È nella famiglia, infatti, che si generano conflitti, ma è anche in essa che si risolvono. E sono il dialogo e l'esprimere i propri sentimenti ed emozioni a trionfare su tutte le divisioni e le incomprensioni, permettendo a coloro che ne fanno parte di vivere un'esistenza serena.
Pregiudizio, razzismo e discriminazione sono le altre tematiche principi del film, come lo erano del primo Zootropolis, e come, del resto, anche di un altro film Disney, ma di casa Pixar, ovvero Elemental (2023), e sono proprio queste tematiche a determinare il basso livello del fattore novità del film, esattamente come in Elio. Cionondiméno, se tali tematiche erano attuali dieci anni fa, raccontarle nuovamente oggi, veicolate ancora una volta attraverso la bocca dei medesimi animali, avrà comunque lo stesso effetto benefico nel sequel, opera che, per essere onesti fino in fondo, oltreché dotata di tematiche già esplorate nel capitolo precedente, adotta anche schemi tipici di molti film d'animazione e di avventura che hanno già calcato le sale negli anni passati.
Nonostante questo il film non annoia mai, intrattiene, diverte e lancia tanti messaggi, regalando un'effettiva "esperienza cinema" che racconta prima ancora di educare (non che il cinema debba farlo) e raccontando, educa, obiettivo che questo film, come altri della Disney, si prefissano da sempre, soprattutto per allenare al rispetto della diversità le nuove, le vecchie e le presenti generazioni. Aggiungici l'espansione della lore di Zootropolis, una serie di personaggi spassosi ed esilaranti (tra vecchi ritorni e nuovi arrivi) e una vasta gamma di simpatici dettagli ed easter eggs nascosti, disneyani e non, e al film si perdonerà qualunque topoi già utilizzato in forza di una storia godibile e ricreativa, come quella di Scarlet.
Un sequel all'altezza delle aspettative

Il primo Zootropolis, per la novità e l'impatto, rimane insuperabile e indimenticabile, ma in un'era di sequel, rip-oof e remake non richiesti, di tanta carne al fuoco messa a cuocere senza alcun bisogno e di crisi di creatività, Zootropolis 2, nonostante la riproposizione di tipiche tematiche e meccanismi disneyani, è quel tipo di sequel fatto col cuore e degno di essere apprezzato in quanto non rispondente solo ed esclusivamente ad un bisogno economico, ma anche ad un reale desiderio da parte dei Walt Disney Animation Studios di realizzare un film con grande criterio e con tutte le accortezze possibili per divertire, ammaliare e convincere della propria bravura come casa di produzione cinematografica che sforna sogni.











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