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Mission: Impossible - The Final Reckoning, la recensione: missione davvero impossibile?

In occasione dell'uscita nelle sale cinematografiche di Mission: Impossible - The Final Reckoning, ottavo e ultimo film della celebre saga d'azione con Tom Cruise nei panni dell'infallibile agente Ethan Hunt, vi proponiamo la nostra recensione. Dopo quasi trent'anni di corse mozzafiato, salti nel vuoto, congiure internazionali e tecnologie all'avanguardia, questa pellicola rappresenta il gran finale di una delle serie più longeve e spettacolari del cinema action moderno.


Diretto ancora una volta da Christopher McQuarrie, The Final Reckoning si propone come l’epilogo definitivo di una narrazione fatta di adrenalina pura, intrighi globali e colpi di scena sempre al limite del credibile, ma dannatamente coinvolgenti. La domanda è: il film riesce davvero a chiudere il cerchio e a lasciare il pubblico soddisfatto?


Mission: Impossible - The Final Reckoning: trama

Ethan Hunt in una scena del film Mission: Impossible - Dead Reckoning

Sequel di Mission: Impossible - Dead Reckoning, che rappresenta la parte uno di un dittico finale strettamente connesso a quest'ultimo film, The Final Reckoning vede l'agente Ethan Hunt impegnato a continuare la sua battaglia contro l'Entità, un'IA digitale senziente che sta a poco a poco prendendo possesso di tutti gli arsenali nucleari mondiali, il suo nemico di vecchia data Gabriel, ex emissario dell'Entità, ora deciso a controllarla, e lo stesso governo degli Stati Uniti, che da un momento all'altro, pur di non lasciare il proprio arsenale in mano all'Entità e provare a contrastarla, è disposto a compiere un gesto folle. Chissà se per guardare l'intera saga ci vuole lo stesso tempo di Star Wars.


Una missione già vista

Ethan Hunt in una scena del film Mission: Impossible - The Final Reckoning

L'ultimo capitolo che va a chiudere la quasi trentennale saga di Mission: Impossible non si può dire che sia perfetto. La prima parte introduttiva del film riassume in sé un po' troppi spiegoni, allungando il minutaggio e dando poi l'impressione, a fine film, di una pellicola dalla lunghezza eccessiva.


Gli arditi i collegamenti ai capitoli precedenti, sensati e non, che ricordano costantemente che questo è l'ultimo film della saga, che non ne vedremo altri e che il percorso che Ethan Hunt ha compiuto e che l'ha condotto fino a qui è fatto di essi, non aiutano molto, creando un effetto ridicolo, quasi quanto alla fine del personaggio di Gabriel, e ovviamente nostalgico.


Resta interessante, come nel film precedente, che l'antagonista sia un' intelligenza artificiale, meno la minaccia di un olocausto nucleare da parte di quest'ultima o per mano umana, che riporta ad uno scenario da guerra fredda infinitamente ripetitivo e che riconduce ad una serie di film che esploravano già l'argomento, Wargames (1983) su tutti, la cui trama sembra affluire in quest'ultimo film in chiave più moderna.


In Mission: Impossible - Dead Reckoning si è perso tutto il fascino

Tom Cruise in una scena del film

In Mission: Impossible - The Final Reckoning non mancano momenti umoristicamente e divertenti, né il senso dell'avventura o dell'intrattenimento, anche se è comunque messo alla prova, ma giunti all'ottavo capitolo della saga qualcosa è venuto a mancare, il fascino dei film precedenti si è un po' perso e la chiusura definitiva appare fin troppo simile a qualcosa di già visionato (Mission: Impossible - Fallout magari?): la stessa, identica, eterna, corsa contro il tempo, dove sai che il rischio, anche se alto, è comunque contenibile e, il tutto, in fin dei conti, appare come una missione NON impossibile. 


Insomma, Mission: Impossible - The Final Reckoning chiude la saga con il botto, ma senza davvero sorprendere. Il film piacerà ai fan di lunga data, ma lascia la sensazione che l'impossibile sia diventato routine. Resta comunque un capitolo imperdibile per chi ha amato la corsa epica di Ethan Hunt attraverso i decenni. Se volete un'alternativa più tranquilla, al cinema c'è un film dolcissimo da non perdere.



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