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Recensione: Men, il nuovo gioiello horror del regista di Ex Machina

  • Immagine del redattore: Marcello
    Marcello
  • 15 giu 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Alex Garland + Jessie Buckley + A24 + una sceneggiatura angosciante e visceralmente femminista = la piccola bomba della Quinzaine des Réalisateurs.


Men, cos'è?

Alex Garland è un nome che ha deliziato gli spettatori per quasi due decenni. Se vi diciamo che è l'uomo dietro alcune delle sceneggiature di Danny Boyle come Sunshine, 28 giorni dopo e The Beach (tre pepite, in realtà), ma che è anche il papà dell'ormai cult Ex Machina e del sottovalutato Annihilation, questo dovrebbe dirvi qualcosa. Una volta introdotto il personaggio, si può dare un'occhiata più da vicino al progetto e capire perché le aspettative erano così alte.



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Men - Jessie Buckley

A24 (la casa di produzione più cool del decennio) insieme alla stella nascente Jessie Buckley hanno dato luogo ad un horror claustrofobico che racconta di una donna obbligata a vivere in isolamento nella campagna britannica dopo evento traumatico, perseguitata dal suo passato.


Emozionat*? Hai ragione.


Perché è bello? (con piccoli spoiler, scusate)

Men coglie lo spettatore di sorpresa. Innanzitutto, perché ci si poteva aspettare un piccolo elemento di fantascienza qua e là - dato il suo autore, sarebbe stato logico. Ma nulla di tutto questo. È presente solo un'angoscia , surreale, ma anche più minimalista e calma rispetto ai precedenti film del regista.


Se pensate che il film sia stato girato durante il Covid, allora capirete uno degli elementi chiave del film (questo è uno spoiler, dopotutto, soprattutto per l'autore di queste parole che era riuscito a non leggere nulla prima di andare a vedere il film, ma è presentato nel trailer, quindi ok): tutti gli uomini del villaggio sono interpretati da Rory Kinnear.


Se si guarda il film in maniera superficiale, il primo messaggio a passare sembra ovvio: tutti gli uomini sono uguali. Letteralmente. Una metafora di una società patriarcale che incolpa le donne per le malefatte degli uomini - in questo caso, Jessie Buckley interpreta una donna il cui ex marito possessivo e violento muore nel tentativo di raggiungerla (o si suicida, non lo sapremo mai). E tutti la fanno sentire in colpa. Vuole isolarsi per allontanarsi da questi risentimenti, ma tutti gli uomini del villaggio glielo rinfacciano. Gli uomini, tutti uguali.


La sensazione di soffocamento che la sceneggiatura vuole provocare è perfettamente sostenuta da una messa in scena di sconcertante maestria. Nessuna inquadratura è fissa, c'è sempre un leggero zoom o unzoom o uno spostamento laterale dell'inquadratura, molto lento, che è sufficiente a impedire un'inquadratura stabile. Tutto è in movimento, lo spettatore non è mai fermo. La costruzione del racconto, in cui la storia personale della coppia viene narrata nel corso delle paure del personaggio, si sposa perfettamente con l'angoscia latente che si fa sempre più intensa.



Poi arriva il terzo ed ultimo atto, quando l'orrore diventa frontale e non più latente. La "violazione di domicilio" diventa allora qualcosa di molto più grande. Garland si diverte a perdere il suo pubblico. Interrogarsi sull'origine del male, sulla natura umana e maschile, prima di collegare il tutto all'ex marito di Buckley, che sarebbe stato un uomo come gli altri o il culmine di secoli di patriarcato. Il tutto in un body horror che farebbe invidia a David Cronenberg.


Un finale che sconcerta, ma con un'audacia pazzesca, come pochi autori possono permettersi, e che probabilmente vi perseguiterà a lungo.


Cosa ricordiamo? L'attrice che si distingue: Jessie Buckley


La qualità principale: uno sfondo così potente che sposa la forma, sempre di grande effetto.


Il difetto principale: deve piacere il modo in cui Garland scrive i suoi finali, capire che solleva domande senza necessariamente rispondere.


Un film che vi piacerà se vi è piaciuto: Mother! di Darren Aronofsky e il cinema di Lars von Trier


Avrebbe potuto chiamarsi: Tutti uguali (ma sembra una commedia francese, siamo d'accordo)


La citazione che riassume il film: "Un film angosciante e terribilmente attuale".






 
 
 

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